Festa del Ringraziamento-Domenica 6 Settembre 2015

Fspiga_di_grano_15ESTA DEL RINGRAZIAMENTO E DELLA CURA DEL CREATO
Domenica 6 settembre celebriamo la festa del ringraziamento e della giornata mondiale per la cura del creato indetta ogni anno per il primo di settembre.

Ma perché ringraziare? E chi ringraziare? Quella del ringraziamento e della riconoscenza sembra diventata una virtù in declino e non avere più spazio nei nostri stili di vita.
Naturalmente si continua a ringraziare; la parola grazie non è del tutto scomparsa dal nostro vocabolario, ma sembra assumere significati più superficiali.
Eppure quello del ringraziamento e della riconoscenza è una virtù da non perdere, capace di rendere più umana l’esistenza e la stessa fede.
Perché allora ringraziare?
E’ difficile riconoscere un beneficio ricevuto da altri. E’ difficile esprimere gratitudine nei confronti di chi ce l’ha elargito…
Se poi questo “qualcuno” è Dio, la difficoltà spesso aumenta e il nostro egoismo ci porta a chiuderci in noi stessi, ad attestarci su ciò che vediamo e a disconoscere ogni intervento dall’Alto.
Ringraziare, quest’arte dimenticata. Specialmente oggi, specialmente nella nostra società, anche nelle nostre famiglie e addirittura nelle nostre chiese.
Ringraziare Dio, quest’arte ancor più dimenticata, se non proprio sconosciuta.
Lodare e ringraziare Dio è qualcosa di meraviglioso. Se lo facciamo da soli sperimentiamo la gioia della presenza personale di Dio, se lo facciamo insieme ad altri, viviamo la gioia della comunione fraterna finalizzata alla celebrazione del nostro comune Padre celeste.
La Giornata del Ringraziamento vuole essere un segno, uno stimolo per tutti noi, come singoli e come comunità, a ricordarci di alzare ancora qualche volta lo sguardo e contemplare le opere meravigliose di Dio. Se riuscissimo a riconoscere le meraviglie del creato, spontaneamente scaturirebbero dal nostro cuore lode e ringraziamento:
“I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani.”
(Salmo 19:1)

Siate dunque, carissimi Fratelli e Sorelle, grati al Signore, ma insieme fieri del compito che il vostro lavoro vi assegna. Operate in modo da resistere alle tentazioni di una produttività e di un guadagno che vadano a discapito del rispetto della natura. Da Dio la terra è stata affidata all’uomo «perché la coltivasse e la custodisse» (cfr Gn 2, 15). Quando si dimentica questo principio, facendosi tiranni e non custodi della natura, questa prima o poi si ribellerà. (GIOVANNI PAOLO II)